Progetto, costi e previsioni

Stadio, il bando sta arrivando (Ma per i lavori bisogna attendere)

Stadio, il bando sta arrivando (Ma per i lavori bisogna attendere)
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Con l’Atalanta che vola (nonostante l'amara sconfitta di Roma), il sogno europeo dei tifosi non sembra poi così utopistico. Certo, rimane il problema stadio. Perché l’Atleti Azzurri d’Italia, così com’è, non è certo all’altezza della banda di Gasperini. Per questo, oramai da mesi, gli appassionati attendono con curiosità che il Comune pubblichi il tanto atteso bando di vendita dell’impianto, annunciato oltre un anno fa, nella speranza che sia l’Atalanta ad aggiudicarselo.

A quando, il bando? Il termine era stato fissato per l’autunno scorso, «ma in realtà noi abbiamo sempre parlato di fine 2016 - spiega l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini -. La variante urbanistica propedeutica al bando ha poi necessitato di un po’ più di tempo, ci sono state di mezzo le feste e siamo così arrivati ad oggi». Ma dunque quando sarà pubblicato questo bando? Il testo passerà in Consiglio comunale giovedì e verrà pubblicato, con tutta probabilità, entro il 30. Nessun particolare ritardo dunque, anche se pare che le pratiche burocratiche e legali si siano dimostrate un po’ più complesse del previsto.

 

Stadio 02

 

Le tempistiche per i lavori. Del resto, si tratta del primo bando di questo tipo in Italia: nessuna società calcistica ha, fino ad oggi, acquisito un impianto direttamente dal Comune. Juventus, Udinese e Sassuolo, uniche squadre di A con uno stadio di proprietà, hanno seguito infatti strade diverse rispetto all’acquisto diretto (le prime due hanno una concessione, la terza ha comprato l’impianto di Reggio Emilia all’asta). Con la pubblicazione del bando a metà febbraio, però, gli eventuali lavori difficilmente potranno iniziare già in estate, come ammette Valesini: «La variante prevede alcune pratiche da attuare prima di iniziare eventuali lavori. Servirebbe grande rapidità da parte del compratore per riuscire ad aprire un cantiere già in estate...». Se l’Atalanta dovesse quindi aggiudicarsi il bando, sarà poi complicato riuscire, già l’estate prossima, a dare il via al cantiere per la realizzazione del progetto che ormai da tempo il presidente Antonio Percassi ha approvato. Soprattutto se si tiene conto che a settembre inizierà un nuovo campionato.

 

Stadio 03

 

Il progetto e i costi. Cosa preveda nello specifico questo progetto, al momento, non è dato saperlo, così come non è dato sapere già oggi i contenuti del bando: «Non è ancora passato in Consiglio, preferisco non parlare del testo specificatamente», spiega Valesini. Che conferma però che la valutazione dell’impianto sarà quella fatta dalla Avalon Consulting nell’aprile scorso, ovvero di sette milioni e ottocentoventiseimila euro. «Poi, a questa cifra, andranno aggiunti i costi dei lavori compiuti nell’estate 2015» specifica l’assessore. Si parla dei quattro milioni e trecentomila euro che l’Atalanta ha investito nell’impianto per renderlo a norma e migliorarlo e che saranno scontati dal prezzo finale nel caso in cui la società sportiva dovesse vincere il bando. Ma non tutti: «L’investimento dell’Atalanta è stato di oltre quattro milioni di euro. Il contratto, però, prevedeva lavori per due milioni e trecentomila euro. Saranno quindi eventualmente scontati soltanto quegli investimenti che abbiano apportato delle migliorie all’impianto, non tutti». In altre parole, se l’Atalanta dovesse aggiudicarsi il bando, invece che pagare interamente i quasi otto milioni di valutazione (sempre che il prezzo non salga per l’interesse di più ipotetici compratori), pagherebbe circa cinque milioni e mezzo. Se invece fosse qualche altro soggetto a vincere il bando, allora la cifra salirebbe a poco più di dieci milioni di euro, perché alla base stimata dalla Avalon dovrebbero aggiungersi le migliorie apportate dall’Atalanta un anno e mezzo fa.

Una zona per i servizi. Non resta che aspettare, dunque. Per ora si sa soltanto che la variante che riguarda lo stadio prevede la realizzazione del cosiddetto “terziario sportivo”, ovvero circa duemila metri quadrati destinati a commerciale e terziario. Altrettanto certo è che aumenterà la superficie, ma non la volumetria: lo stadio, in termini di spazio occupato, non si allargherà. Starà al compratore trovare il modo di far rendere al meglio questo spazio. Senza dimenticare la riqualificazione delle aree esterne, che il Comune è molto probabile inserisca tra le condizioni che il compratore dovrà necessariamente rispettare. In gioco, quindi, c’è molto più di un pallone.

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