Presentato ieri a Mattarella

Introduzione al Talmud ebraico Ora che l'han tradotto in italiano

Introduzione al Talmud ebraico Ora che l'han tradotto in italiano
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È la summa del pensiero ebraico, il testo che raccoglie le norme su cui si basa l’ebraismo, oltre che il libro storicamente più odiato in tutto l’occidente. Stiamo parlando del Talmud Babilonese, che, per la prima volta nella storia, è stato tradotto in italiano.

Un'opera gigantesca. In ebraico Talmud significa “studio”, ma gli ebrei preferiscono chiamarlo “mare”, vista l’immensità che lo compone. In tutto, infatti, il Talmud consta di 5422 pagine in ebraico e aramaico, la lingua di Gesù. È scritto in maniera sintetica, criptica, di difficile comprensione, senza segni di punteggiatura né vocali. Un’opera gigantesca, uno dei testi sacri più famosi al mondo, composto nei primi secoli dell’era cristiana per tramandare l’ebraismo. Fino a oggi era impossibile approcciarsi al Talmud senza un maestro e senza avere un minimo di conoscenza della lingua ebraica.

Ecco il Talmud in italiano, prima copia a Mattarella
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Il Presidente Sergio Mattarella riceve dal Rav Riccardo Di Segni il primo volume del "Progetto di traduzione del Talmud". (Roma, 4 Aprile 2016)

Ecco il Talmud in italiano, prima copia a Mattarella
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Il Presidente Sergio Mattarella riceve dal Rav Riccardo Di Segni il primo volume del "Progetto di traduzione del Talmud". (Roma, 4 Aprile 2016)

Ecco il Talmud in italiano, prima copia a Mattarella
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Il Presidente Sergio Mattarella durante la cerimonia di presentazione e consegna del primo volume del "Progetto di Traduzione del Talmud Babilonese". (Roma, 4 Aprile 2016)

Ecco il Talmud in italiano, prima copia a Mattarella
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Il Presidente Sergio Mattarella riceve dal Rav Riccardo Di Segni il primo volume del "Progetto di traduzione del Talmud", Roma, 4 Aprile 2016 ANSA/ QUIRINALE/ UFFICIO STAMPA +++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++

Un progetto imponente. Quello presentato all’Accademia dei Lincei è il primo risultato di un progetto siglato da un protocollo di intesa fra Presidenza del Consiglio dei Ministri, Miur, Cnr e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane il 20 gennaio del 2011, che ha visto al lavoro un team di cinquanta studiosi, supportati da uno specifico software, coordinati da Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunità di Roma, e diretti dalla giurista Clelia Piperno.

Di fatto, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato presentato solo il primo libro, uno dei tanti in cui è suddiviso l’intero testo: il trattato di Rosh Ha Shana. Nei prossimi anni verranno consegnate, con un ritmo di 13 saggi all’anno (più o meno 2/3 libri), le traduzioni delle altre parti. In tutto si tratta di tradurre 63 trattati, divisi in 517 capitoli, nei quali è racchiusa la spiegazione dei vari aspetti della vita spirituale, sociale, giuridica, etica e culturale della popolazione ebraica.

 

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La complessa struttura di una pagina del Talmud.

 

Cosa contiene il Talmud. Alla base del Talmud c’è la Mishnah, cioè l’esposizione della Legge Orale messa per iscritto, in ebraico, dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme, elemento indispensabile per chiarire il significato dei precetti biblici, altrimenti difficili da comprendere e osservare. Accanto alla Mishnah, il Talmud riporta la Gemarah, in aramaico, ovvero l’insieme dei commenti sulla Legge Orale e delle discussioni dei rabbini. Le redazioni del Talmud sono due: il Talmud di Gerusalemme, composto nella Terra d’Israele nel III secolo, e il Talmud di Babilonia, molto più ampio, risalente al V-VI secolo, che rappresenta la versione maggiormente autorevole e canonica.

In un’intervista a La Stampa, rav Adin Steinsaltz, il più grande talmudista vivente, ha definito il Talmud come il «sostegno dell’ebraismo, della cultura ebraica. Non è il fondamento, perché quello è la Torah, cioè la Bibbia. Non è la destinazione finale, perché quello è il mondo a venire. È, come si direbbe in ebraico, la amud hatawwek – la colonna portante. Quella che sta in mezzo e sostiene tutto (Non a caso, amud significa anche “pagina”)».

 

 

Libro odiato. Il Talmud, oltre a essere la colonna portante dell’ebraismo, è anche un libro che storicamente è stato molto odiato. La sua prima condanna venne firmata da Papa Innocenzo IV, con la bolla Impia Judaeorum Perfidia, del 1244, che culminò con il rogo pubblico di 21 carri di libri ebraici, contenenti il Talmud. A metà del 500 Papa Giulio II ordinò la distruzione del libro, che venne bruciato a Roma, in Campo dei Fiori il 9 settembre 1553. La sua parziale riabilitazione si deve al Concilio di Trento, che ne permise la pubblicazione a patto che se ne cancellassero alcuni passi. Nel 1751 Papa Benedetto XIV lo proibì, e lo stesso fece Papa Pio VI pochi anni dopo. Nell’Ottocento i movimenti antisemiti lo misero al centro di aspre polemiche, soprattutto per alcuni passaggi in cui si parla delle donne («Chiunque fa molte chiacchiere con le donne porta male a se stesso»). Ancora oggi il Talmud viene descritto da qualcuno come l’arma segreta degli israeliani per apprendere l’arte dello sterminio.

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