Ha preso il 44% dei voti

È stato eletto il sindaco di Londra È Sadiq Khan, un musulmano

È stato eletto il sindaco di Londra È Sadiq Khan, un musulmano
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Si chiama Sadiq Khan e, con il 44% dei voti (secondo Sky News) è il nuovo sindaco di Londra. Ha 45 anni, è nato nella capitale del Regno Unito ma è di origini pachistane. È di religione musulmana, e da praticante quale è prega cinque volte al giorno. Tifa Liverpool, è sposato e padre di due figlie. È figlio di un autista di autobus e di una sarta, entrambi rifugiati giunti a Londra dopo essere emigrati dall’India al Pakistan, quando Ali Jinnah fondò la Repubblica Islamica in seguito alla dipartita degli inglesi, che provocò la divisione fra i due stati. Di otto figli avuti dalla coppia, Sadiq è il quinto. Come afferma politico.eu in un identikit di Khan pubblicato alla vigilia delle elezioni, il nuovo sindaco di Londra è «un uomo a cui potrebbe essere vietato l’ingresso negli States, se Donald Trump diventasse presidente». E allo stesso tempo è «il politico musulmano più potente d’Europa».

 

 

La storia politica e l'ultima sfida. Di professione Khan fa l’avvocato, specializzato nella tutela dei diritti umani. È diventato il 6 maggio il primo sindaco musulmano che siederà sullo scranno più alto del City Hall. Non era mai successo prima. Khan ha vinto la sfida, da laburista, contro l’ex parlamentare conservatore Zac Goldsmith. Entrambi sono usciti vincitori dalle primarie dei rispettivi partiti che si sono svolte lo scorso autunno. Sadiq Khan appartiene al partito Laburista e si colloca nella sua ala moderata social democratica. È favorevole alla legge sui matrimoni gay, il che gli ha causato alcune minacce di morte nel 2013. Ha diretto la campagna elettorale di Ed Miliband per la guida del partito, e nel 2010 è diventato ministro ombra per la Giustizia e poi ministro ombra per la città di Londra. Alle elezioni parlamentari del maggio 2015 è stato eletto per un terzo mandato.

Quella di Khan è una storia politica che arriva dalla periferia e che è costellata da primati. È cresciuto a Tooting, zona multietnica a sud est della città dove il 26 percento della popolazione è musulmana e che per la presenza di una significativa componente Tamil viene chiamata Little South India. Di Tooting, roccaforte laburista, nel 2005 è diventato rappresentante in Parlamento, ed è stato il primo musulmano a entrare a Westminster, oltre che il primo musulmano a diventare ministro. Adesso è il primo musulmano a diventare sindaco della più grande città d’Europa, e c’è già chi è convinto che il prossimo passo sarà la conquista di Downing Street.

 

 

L'inutile campagna denigratoria contro di lui. La vittoria di Khan è stata da più parti annunciata poiché i sondaggi precedenti al voto lo davano per vincitore già da settimane, nonostante il suo sfidante Goldsmith abbia cercato di denigrarlo in campagna elettorale, facendo leva in parte su quell’antica divisione tra comunità hindu e musulmani che risale all’epoca di Lord Mountbatten (correva l’anno 1947) e mettendo in guardia la comunità indiana londinese sul rischio di un sindaco musulmano e pachistano a City Hall. E, in parte, Goldsmith è stato accusato di voler alimentare una strisciante islamofobia, avendo fatto allusioni, infondate, sui legami tra Khan e gli ambienti dell’estremismo islamista, fino a un suo appoggio all’Isis. Una strategia, quella di Goldsmith, che non ha pagato e che gli si è ritorta contro.

Khan, invece, ha impostato la propria campagna sulla riduzione del costo dei trasporti, sul social housing e sull’aiuto alle famiglie meno agiate, con dei programmi mirati di welfare. L’attenzione alle classi deboli è una costante della politica di Khan, dato che alcuni anni fa rifiutò un aumento dello stipendio da parlamentare in segno di rispetto verso coloro che erano stati colpiti dalla crisi economica.

La posizione nei confronti dell'Ue. Ma la vittoria di Sadiq Khan, oltre a essere simbolica per Londra, è anche di valenza fondamentale in vista del referendum del 23 giugno sulla Brexit, che deciderà il futuro della Gran Bretagna in Europa. Perché Khan è uno degli esponenti principali della campagna a favore dell’Europa, mentre Goldsmith appartiene a una delle famiglie più ricche ed euroscettiche del Regno Unito e non ha mai nascosto le sue simpatie nei confronti della Brexit. Il risultato elettorale delle amministrative, quindi, rappresenta un test importante per l’intera classe politica britannica.

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