Oggi il sogno di un museo

Storia della filanda di Osio Sopra Quando la Rasica era tutto il mondo

Storia della filanda di Osio Sopra Quando la Rasica era tutto il mondo
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Ci potrebbe essere anche un museo di archeologia industriale nell’area dismessa della Rasica. La vecchia filanda ha scandito per anni e generazioni la vita di Osio Sopra e dei paesi limitrofi. Sono tantissime le famiglie della zona che hanno lavorato, tramandando il lavoro e la conoscenza da madre in figlia, in quella che è stata una delle più grandi filande della zona.

La lunga storia della Rasica. La storia della Rasica ha radici profonde, che nascono ben prima dell’arrivo del baco da seta e del lavoro in fabbrica. All’Archivio storico bergamasco, già nel lontano 1469, si trovano testimonianze del luogo dove ora sorge il vecchio stabilimento. I documenti ci riportano quindi nel Quattrocento, dove al posto dell’odierna struttura si trovava un mulino a due ruote per la molitura dei cereali, che sfruttava le acque del Canale Marzola, chiamato negli anni successivi Roggia Brembilla. Negli anni che seguirono, insieme al mulino, è stata impiantata poi una segheria, la Rasica appunto. Con il passare dei decenni, la struttura passa di proprietà a varie famiglie bergamasche, fino all’acquisto da parte del conte Carlo Lazzarini nel lontano 1656. I Lazzarini resteranno così proprietari della tenuta per più di duecento anni, salvandola da quello che sarebbe stato un sicuro degrado. Nel 1750 i Lazzarini faranno edificare una piccola chiesetta dedicata a San Giovanni Battista e restaurata nel corso degli anni. Adiacente allo stabilimento è visibile ancora oggi.

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La nascita e la vita della filanda. La filanda vede la sua nascita nel 1872, anno in cui la famiglia Lazzarini cede gli stabili, alcuni lotti di terreno e il diritto di sfruttamento dell’acqua della Roggia Brembilla a Guglielmo Schroeder, residente a Crezeld, nell’impero germanico. Schroeder demolì e ristrutturò alcuni edifici costruendo l’odierna filanda per la preparazione e torcitura della seta. La cultura del baco era già affermata sul territorio bergamasco e su quello del piccolo paese di Osio Sopra, che negli anni è cresciuto con lo stabilimento. Nel 1888 alla Rasica si contavano più di 235 lavoratrici e lavoratori, destinati a crescere a 520 nel 1906 fino ad arrivare a quasi 700 nel 1927.

Dal Novecento ai giorni nostri, Wilhelm Schroeder mantiene il controllo della filanda fino all’arrivo della Prima Guerra Mondiale, nel 1914. A quel punto preferisce abbandonare l’Italia e cede la proprietà della Rasica a un noto industriale della zona, Paolo Orsi Mangelli, già proprietario di industrie tessili in Lombardia. In questi anni la filanda vive il suo momento di massimo splendore, arrivando fino ad occupare 680 posti di lavoro. Negli anni Cinquanta si scontrerà invece con la prima crisi del settore manifatturiero. Per garantire l’occupazione alla Rasica viene introdotta la lavorazione di fibre sintetiche.

 

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La Rasica oggi.

 

Nel 1952 diviene proprietà della Soam, «Società Anonima Orsi Mangelli», con sede a Milano. La vecchia costruzione viene quasi del tutto abbandonata e sull’area libera all’interno della proprietà vengono costruiti nuovi capannoni. Verso la metà degli anni Settanta si troverà a combattere con quella che sarà la più profonda crisi del settore tessile, e la Soam sarà costretta ancora a diminuire il personale. Nel 1977, dopo due anni disastrosi, la Rasica viene ceduta, con ormai solo 200 dipendenti, a un gruppo di industriali di Vercelli: nasce cosi la Jet-Seta Industrie. All’inizio degli anni 2000 la Rasica cambia ancora proprietà e diventa Interplast, con sede principale ad Osio Sotto. Ormai la seta è stata dimenticata da decenni e il centinaio di dipendenti rimasti produce fibre sintetiche e materiali vetrosi, con una prospettiva sempre meno rosea.

La Rasica oggi. Oggi la Rasica è di proprietà della Special Fabrics Srl e conta un pugno di dipendenti. A esclusione degli ultimi reparti costruiti, il resto della fabbrica è in completo stato di abbandono. Il sindaco di Osio Sopra, Piergiorgio Gregori, racconta: «La Rasica è parte del patrimonio culturale di Osio Sopra. Le aree più vecchie sono ormai inutilizzate e purtroppo abbandonate. Protetta dal Plis, è nei progetti della Regione per un possibile restauro nei prossimi anni. Purtroppo, per ora resta in attesa di un possibile finanziatore e di fondi per poter dar vita a questa idea.

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Curiosità. Nel 1979 alla Rasica è stato girato anche un film, La settimana di Chiara Brenna, realizzato dal regista Giorgio Pelloni per la Rai. Il film racconta le vicende di alcune operaie di una filanda lombarda, stanche delle disumane condizioni di lavoro, che nel 1890 organizzano uno dei primi scioperi della classe operaia. Il lungometraggio ha visto protagonisti un centinaio di persone, come comparse, di Osio Sopra. Poco lontano dallo stabilimento, sembra in zona Rasica, venne costruito uno dei primi campi volo bergamaschi. La costruzione ebbe inizio nel novembre 1910, quando Stefano Minossi, pilota autodidatta, effettuò alcuni esperimenti di volo proprio sopra la Rasica. Il 17 e 18 aprile viene così inaugurato il primo aerodromo bergamasco. Ora resta solo un ricordo. Con il passare degli anni è nato infatti l’aeroporto di Orio al Serio.

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