Cosa ci siamo persi l'altra notte (tutto per colpa delle nuvole)
Abbiamo atteso fin dopo la mezzanotte per osservare l'eclissi di Superluna. Ma il cielo coperto ci ha impedito di contemplare questo fenomeno raro e straordinario. Pazienza. Consoliamoci guardando che cosa hanno visto gli altri. Noi ci riproveremo nel 2033.
Germania
Bielorussia, vicino a Minsk
Bielorussia
Chicago, Stati Uniti
Port-au-Prince, Haiti
Kansas
Kansas, Stati Uniti
Arizona, Stati Uniti
Arizona, Stati Uniti
Bielorussia
Bielorussia
Cape Town, South Africa
Sudest della Francia
Parigi, Francia
Parigi, Francia
Parigi, Francia
Marsiglia, Francia
Varsavia, Polonia
Varsavia, Polonia
San Pietroburgo, Russia
Cape Town, South Africa
Washington, Stati Uniti
Stadio Olimpico di Montreal, Canada
Castello di San Giorgio a Lisbona, Portogallo
Cape Town, South Africa
Nicosia, Cipro
California, Stati Uniti
Brasile
Non solo rossa, ma anche Super. Ciò che è accaduto nei nostri cieli tra la notte di domenica e l’alba di lunedì è un fenomeno che non si ripresentava dal 1982. La Luna, infatti, si è trovata nel perigeo, ovvero nel punto di maggiore vicinanza alla Terra: le sue dimensioni, perciò, sono sembrate molto più grandi del solito. Il nostro satellite è apparso “cresciuto” del 14 percento, e per di più rosso, a causa dell’eclissi. I più fortunati hanno anche potuto vedere, guardando verso Est, un puntolino, anch’esso rossastro, nella costellazione del Leone. Era il pianeta Marte che, per una volta, non è stato l’unico corpo celeste a vestire di rosso. Il fenomeno ha raggiunto il suo massimo alle 4:47 del mattino di lunedì 28 settembre. Alle 5:23 la Luna ha cominciato a uscire dal cono d’ombra proiettato dalla Terra, entrando nella penombra. Alle 7:23 l’eclissi è terminata. La prossima occasione per ammirare un’eclissi totale di Luna in Europa sarà nel 2026, un'eclissi di Supeluna nel 2033, secondo gli esperti della Nasa.
Ma l’eclissi di luna, che cos’è? L’eclissi di Luna, come quella solare, è provocata dal parziale o totale oscuramento del satellite da parte della Terra. Accade soltanto quando la Luna è piena e quando è perfettamente allineata con il nostro pianeta e il Sole (sizigia, in astronomia). Le eclissi si verificano solo in prossimità di alcuni punti, chiamati nodi lunari. Quando tutte le condizioni suddette sono soddisfatte, la Luna entra nel cono di penombra, e poi d’ombra, proiettato dalla Terra, che si interpone tra lei e il Sole. Nonostante l’eclissi totale, come dice il nome stesso, implichi un oscuramento completo del satellite, noi terrestri continuiamo a vederlo ad occhio nudo. Questo accade perché l’atmosfera del pianeta rifrange la luce del sole e illumina indirettamente la superficie lunare. L’atmosfera filtra lo spettro della stella, lasciando passare solo i “colori” con le lunghezze d’onda più grandi, e sembra che dipinga la Luna di rosso.
I sette stadi dell’eclissi. Seguire tutte le fasi di un’eclissi totale di Luna è di certo un’esperienza unica. All’inizio la penombra proiettata dalla Terra sulla Luna comincia ad accogliere il satellite (eclissi penombrale). Questa fase può essere osservata soltanto attraverso appositi strumenti. Poi, a poco a poco, la Luna entra nell’ombra e l’eclissi comincia ad essere visibile (eclissi parziale). La Luna è interamente coperta dall’ombra della Terra e assume una sfumatura rossastra (eclissi totale). L’eclissi massima si raggiunge quando la Luna è a metà del suo viaggio all’interno del cono proiettato dal nostro pianeta, ma comincia a declinare quando il satellite si dirige verso “l’uscita”. A questo punto, esce dall’ombra (fine dell’eclissi totale e parziale) e dalla penombra (fine dell’eclissi penombrale). L’eclissi è finita e la Luna torna ad essere il pallido disco d’argento su cui si è smarrito il senno di Orlando.