Cabaret

Enrico Brignano, un mattatore nato Già faceva ridere gli amici a scuola

Enrico Brignano, un mattatore nato Già faceva ridere gli amici a scuola
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Lui è un mattatore nato, abituato al palco, a tenere in pugno gli spettatori fin da quando faceva battute tra i banchi. Da quando per raggiungere le scuole di Roma dalla frazione di Dragona, nella periferia abusiva della capitale dove lo spaccio e l’illegalità la facevano da padroni, si svegliava alle 5 della mattina con ben tre cambi di mezzi per arrivare in un luogo in cui i libri (almeno così dice, ma l’intento caricaturale non è in discussione) non furono mai aperti. Così in primavera li si poteva rivendere.

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Enrico Brignano mercoledì 14 marzo al Creberg Teatro ripercorre in quasi tre ore di spettacolo, dal titolo Enricomincio da me Unplugged, la sua carriera da quando era un adolescente fino all’oggi, ancora pieno di speranze, sogni, progetti. Perché in fondo «il tempo passa senza avvisarti» e ci si ritrova quasi sempre laddove mai si sarebbe immaginato; far l’attore era qualcosa di strano, angosciante, persino pericoloso per la famiglia e la comunità intera di Brignano, gente semplice che comunque sostenne il talentuoso figlio con soldi e affetto.

Canta e balla. Sul palco non ci si limita alla parola, alla comicità pura, alle imitazioni, ma si spazia fino al canto e al ballo, in accordo con tutto quanto imparato presso il laboratorio teatrale di Gigi Proietti. E di Proetti ne parla, Brignano, disegnandolo quasi come un semi-dio. La crescita umana e professionale è una lunga e spassosa parodia durante la quale si incontrano personaggi goffi, curiosi, a volte ai limiti dell’inverosimile. Molto ben fatte anche le scenografie in movimento di questo show scritto insieme a Mario Scaletta, Riccardo Cassini, Manuela D’Angelo, Massimiliano Giovanetti e Luciano Federico. Ci sono anche momenti di improvvisazione a braccio per scherzare con gli spettatori.

Tutto esaurito. I sold out sono stati tanti, e anche a Bergamo i biglietti sono andati esauriti. Il giudizio della critica è unanime: si tratta di un esperimento riuscito, da vedere per scoprire il vero Brignano al di là e ben oltre la televisione, in tutta la sua natura di uomo da palcoscenico istrionico ed eclettico.

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