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Il film da vedere nel weekend Snowden, misteri americani

Il film da vedere nel weekend Snowden, misteri americani
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Regia: Oliver Stone.
Cast: Joseph Gordon-Levitt, Shailene Woodley, Melissa Leo, Zachary Quinto, Tom Wilkinson, Rhys Ifans, Nicolas Cage, Ben Schnetzer, Keith Stanfield, Scott Eastwood, Timothy Olyphant, Joely Richardson, Parker Sawyers, Christian Contreras, Jaymes Butler, Marisol Correa, Robert Firth, Demetri Goritsas.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Un rapido sguardo alla filmografia prodotta da Oliver Stone negli ultimi anni ci conferma un suo interesse crescente per la storia americana, da lui raccontata sempre con grande convinzione e con un profondo afflato patriottico. Un patriottismo che, ben inteso, non si risolve in celebrazione frivola del sogno americano, ma che anzi ne interroga criticità e problemi in maniera matura, come a dire che l’amore per il proprio paese non può legittimare insabbiamenti o ipocrisie. Lo dimostrano film complessi come World Trade Center (2006), W. (film biografico sul presidente Bush, 2008), Wall Street. Il denaro non muore mai (2010) e USA – La storia mai raccontata (2012). Lo conferma anche la sua ultima prova registica, Snowden, che rilegge in chiave filmica uno dei più oscuri episodi della recente storia americana.

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È il 2013 quando Snowden, ex tecnico della CIA, decide di rivelare alla stampa e alla documentarista Laura Poitras l’esistenza di numerosi programmi di sorveglianza di massa, progetti segreti che consentono al governo (americano) di controllare i propri cittadini, violandone la privacy in nome di supposte ragioni di sicurezza. Il film di Stone, così, si inserisce perfettamente all’interno di un clima paranoico (ma non fantapolitico) che da qualche anno a questa parte sta prendendo sempre più piede. Non sono poi lontani i tempi in cui George Orwell, scagliandosi contro i regimi dittatoriali, postulava l’esistenza di una società del controllo incarnata in un impersonale Grande Fratello. Le cose appaiono però molto più complesse oggi, con una moltiplicazione di sguardi disincarnati che ci tengono sotto controllo e tracciano le nostre esistenze. Un prezzo alto da pagare, ma al quale ci consegniamo volentieri quando accediamo al web.

Al di là della evidente importanza di una riflessione cinematografica su questi temi di cultura visuale, il film in sé si presenta come un prodotto cinematograficamente molto efficace. Sull’abilità di Stone, ovviamente, non si discute, e in effetti la biografia appare un campo di lavoro che gli appare particolarmente congeniale. Come in JFK, senza dubbio uno dei suoi film più complessi, in Snowden il regista orchestra in maniera libera la materia narrativa e, attraverso un montaggio ricercato e una direzione degli attori davvero degna di nota, ci restituisce un ritratto complesso e mai banale delle vicende.

 

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La performance attoriale di Joseph Gordon-Levitt impreziosisce ulteriormente il lavoro di Stone, dando l’immagine di un personaggio perfettamente disegnato e profondamente attuale nel suo agire contro l’establishment in virtù di un desiderio di chiarezza che appare raro ai nostri giorni. È un po’ come se anche Stone si sentisse Snowden e il film, in questa sua volontà di mettere in discussione protocolli e modalità d’azione del governo, non fa che confermarlo. In definitiva Snowden è un film prezioso, ricco e visivamente molto efficace, che offre in forma drammaticamente avvincente una serie di preziose riflessioni su alcuni fondamentali fenomeni del nostro presente. Un monito per pensare la nostra posizione all’interno della sfera dei media, all’interno di un panorama che appare sempre più incline a esporre la nostra immagine, a captarla suo malgrado.

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