Un breve viaggio da fare

Posti fantastici e dove trovarli La Valtellina sul Trenino del Bernina

Posti fantastici e dove trovarli La Valtellina sul Trenino del Bernina
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Guide: Rough Guides.

 

A Nord del lago di Como, la Valtellina è un territorio di tradizioni antichissime le cui origini si perdono tra Celti, Liguri e Etruschi. Dopo Sondrio, la sua città più importante è Tirano, famosa, oltre che per il santuario dedicato all’omonima Madonna, per la celebre ferrovia che la collega a Saint-Moritz, il famosissimo Trenino Rosso del Bernina. La città di Tirano, del resto, vale da sola una visita di uno o due giorni per scoprire il suo centro storico e trascorrere una giornata girovagando nei dintorni, scegliendo un'escursione a piedi, in bici o in mountain bike. La visita dovrebbe poi essere accompagnata da un piccolo tour gastronomico alla scoperta delle tante specialità culinarie della zona: dai pizzoccheri (una pasta fatta con grano saraceno, la cui forma ricorda quella delle tagliatelle) alla bresaola, dal Bitto (un formaggio d’alpeggio particolarmente friabile, dal sapore deciso) ai vini valtellinesi, da provare abbinando una degustazione alla visita a una delle tante cantine della zona. Con la pancia piena e dopo aver ammirato i primi paesaggi della Valtellina, si può iniziare il percorso sul trenino rosso, che, partendo da 429 metri sul livello del mare, arriva fino ai 2253 del passo dl Bernina, per poi scendere più dolcemente fino ai 1800 metri di St.Moritz. Un sistema unico in Europa, che risale la montagna con una struttura a scartamento ridotto, senza cremagliera, e che, non a caso, dal 2008 fa parte del patrimonio mondiale dell’Unesco.

 

 

Superata la stazione di Tirano, il trenino attraversa la Valle di Poschiavo nel tratto più ripido del percorso, prima di addentrarsi nel famoso viadotto di Brusio, che, grazie a un capolavoro architettonico di forma elicoidale, supera una parte del dislivello con un complesso giro su se stesso, unica alternativa all’utilizzo alla ruota dentata. A quasi mille metri sul livello del mare si incontra poi il lago di Poschiavo, mentre la valle inizia pian piano ad allargarsi: vale la pena fare una passeggiata nel borgo, dove basta la doppia presenza di una chiesa cattolica e di una protestante per rendere chiaro il passaggio in Svizzera. Il percorso riprende poi con una serie di tornanti, passando attraverso i pascoli ben curati della valle, prima di attraversare boschi di abete rosso, che lasciano poi posto a quelli di larici. Qui, superati i 2000 m, nella fermata di AlpGrum si apre la vista sul ghiacciaio del Palù, in una delle tappe più belle del percorso. La tappa successiva è, però, altrettanto suggestiva: si tratta del lago Bianco, uno specchio d’acqua artificiale dal colore lattiginoso, a causa della cosiddetta “farina glaciale” proveniente dal ghiacciaio del Cambrena, che si trova al di sopra. Molto diversi, nel colore e nell’origine (alpina, naturale), sono i due laghetti che si incontrano poco più avanti: il lago Nero e il lago Piccolo. La fermata di Morteratsch, poi, è perfetta per chiunque voglia fare una passeggiata sulla base del ghiacciaio, il cui impressionante ritiro nell’ultimo secolo è ben visibile nella morena glaciale, i detriti portati dal ghiacciaio e poi rimasti abbandonati sulla pendice della montagna.

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Il trenino continua il suo giro attraversando boschi di pino cembro, fino a raggiungere Pontresina e il suo fascino di centro di villeggiatura per le ricche e nobili famiglie dei tempi andati, un passato di cui sono testimonianza gli imponenti e raffinati alberghi del centro. Prima di arrivare a Saint Moritz, però, c’è un’altra tappa degna di nota: l’Alta Engadina e la chiesetta di San Gian, con i suoi caratteristici due campanili, di cui il più grande rimasto senza tetto. Il percorso del trenino rosso è ormai alla fine: l’ultima tratta è quella di St. Moritz, una delle località più rinomate della Svizzera, famosa per i giochi olimpici (che qui si svolsero due volte) e come raffinato luogo di vacanze.

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