Una rassegna di bufale

Cinque notizie che non lo erano La Lega non ha battuto un record

Cinque notizie che non lo erano La Lega non ha battuto un record
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1) Gianni Cuperlo e il voto in Sardegna

La scorsa settimana sono state pubblicate da diversi giornali alcune dichiarazioni di Gianni Cuperlo, deputato del Pd, in merito alle elezioni europee e in particolare ai risultati registrati in Sardegna. Secondo quanto scritto, Cuperlo avrebbe iustificato la vittoria della Lega nella regione con il basso livello di istruzione: «Chi ha votato Lega - avrebbe dichiarato - non ha finito la scuola media». La frase pronunciata dal deputato, però, era molto diversa, come lui stesso ha provato a ribadire dopo le molte polemiche in merito: «A me colpisce che oggi la Lega sia il primo partito in Sardegna. In Sardegna il 33 per cento dei ragazzi tra 14 e 18 anni che frequenta la scuola secondaria non completerà il corso di studi. E questo Governo, cui la Lega è azionista di riferimento, non ha fatto alcunché sulle politiche del diritto allo studio».

 

2) Con i minibot l'Italia si è ripresa la sovranità monetaria

La creazione di "minibot", ovvero titoli di Stato dal basso valore, è sempre stata una battaglia di chi cercava un percorso graduale per l'uscita dell'Italia dall'Euro. Per questo motivo, dopo l'approvazione di una mozione che prevede la possibilità di inserire questi strumenti, alcuni siti e blog hanno parlato addirittura di «ritorno alla sovranità monetaria». I minibot però, come spiegato dal governatore di Banca d'Italia Visco, sono soltanto un nuovo metodo di creazione del debito. Nel caso in cui uno Stato provasse a utilizzare questo tipo di strumenti in maniera scorretta, come appunto l'istituzione di una sorta di moneta alternativa all'Euro, sarebbe probabilmente sanzionato per aver violato le norme dell'eurozona.

 

3) In Europa nessuno rispetta il parametro del 3 per cento deficit\Pil

La crescita praticamente nulla dell'Italia nell'anno in corso è un campanello d'allarme per i conti pubblici, ed è infatti previsto che il debito dello Stato cresca ulteriormente in questi mesi. La Commissione europea ha chiesto per questo motivo chiarimenti sulla situazione, preoccupata di un possibile sforamento del parametro europeo del 3 per cento. In questi giorni, diversi politici hanno messo però in discussione il parametro, affermando che, nei fatti, l'Italia sia uno dei pochi Paesi dell'Unione a rispettarlo davvero. Se negli scorsi anni, soprattutto quelli prossimi alla crisi finanziaria, ci sono stati effettivamente diversi Paesi che hanno sforato il rapporto debito/Pil, non si può dire lo stesso dell'anno corrente. Nel 2019, soltanto la Romania (-3,5%) e la Francia (3,1%) potrebbero superare questa soglia.

 

4) La Lega ha battuto ogni record nelle ultime elezioni europee

Durante un'intervista a Matteo Salvini, andata in onda il 27 maggio sul Tg2 della sera, la vittoria della Lega con il 34 per cento è stata definita «un voto record che mai nessuno prima d'ora aveva raggiunto in Italia. Il 34 per cento - ha continuato la giornalista - non è stato mai raggiunto da Forza Italia, mai raggiunto nemmeno nel 1984 dal PC, che sull'onda emotiva di Berlinguer giunse oltre il 33 per cento». Eppure, soltanto cinque anni fa, il Pd guidato da Matteo Renzi aveva conquistato il 40,8 per cento: non c'è stato quindi nessun record, sebbene vittoria della Lega rimanga un risultato storico per il partito del Carroccio.

 

5) I post fake di Matteo Salvini

Durante la trasmissione di La7 Piazza Pulita è stato mostrato un tweet che avrebbe pubblicato il ministro degli Interni Matteo Salvini in merito alla possibile multa che l'Italia potrebbe pagare in caso di mancato rispetto dei parametri europei. Pochi giorni dopo, in occasione della Festa della Repubblica, è circolato un altro post, che risalirebbe al 2011, in cui Salvini avrebbe disonorato la bandiera italiana. In entrambi i casi si trattava di post falsi: il primo è stato condiviso da un account fake, che utilizza un nome simile e la stessa fotografia del Ministro, il secondo invece sembra essere semplicemente stato creato con un programma di fotoritocco.

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