La trovata

«Ingrid fa sesso, suo marito no» Che pubblicità per una palestra

«Ingrid fa sesso, suo marito no» Che pubblicità per una palestra
Pubblicato:
Aggiornato:

Per chi sta pensando di iscriversi in palestra perché l’aveva messo tra i buoni propositi per il nuovo anno c’è uno stimolo in più. Così devono aver pensato gli ideatori della campagna pubblicitaria delle palestre FitActive. Una campagna costruita su slogan motivazionali del tipo «Ingrid fa sesso tre volte a settimana, suo marito no». Una compagna anche accusata di sessismo: ha fatto infuriare intere molte donne, dalle mamme che si sono ritrovate i manifesti a pochi metri dalle scuole dei loro figli alle stesse clienti del centro fitness con sede a Saronno, a Cislago e in altri nove comuni lombardi. Eduardo Montefusco, amministratore e ideatore del brand, non ritira la campagna pubblicitaria, anzi la difende a spada tratta: «I manifesti sono stati realizzati per attrarre l’attenzione e con un intento provocatorio, ma lo spirito di fondo era ironico. Volevamo suscitare le risate degli osservatori e non certo l’indignazione».

 

 

Se si voleva suscitare curiosità, l’obiettivo è sicuramente stato centrato, ma al suo ideatore dispiace essere stato accusato di sessismo: «Ritengo che da questa pubblicità, a differenza che da tante altre, emerga un’immagine vincente ed emancipata della donna. Nessun marito si è lamentato del manifesto; invece le donne si sono risentite. Non volevamo certo far passare le nostre clienti come “poco di buono”». A detta di Montefusco l’idea era quella di «esaltare la positività dello sport che crea benessere fisico e mentale e che rende attivi sotto più punti di vista, compreso quello sessuale». A Robbiate preò, di fronte alle proteste delle clienti, il gestore è stato costretto a prendere le distanze dal poster con una comunicazione ufficiale: «Abbiamo migliaia di clienti e hanno protestato solo una decina. Comprendo chi si è risentito per la pubblicità, anche perché ognuno ha la sua sensibilità. Chiunque è libero di non rinnovare l’abbonamento alla palestra, anche se nessuno ha mai messo in dubbio la qualità dell’offerta. Non mi pento comunque della pubblicità e, nonostante le critiche, non la considero sbagliata»

 

 

Montefusco lancia una provocazione: «Se al centro dell’immagine ci fosse stato un uomo muscoloso e la scritta: “Fa sesso tre volte a settimana”, ci si sarebbe scandalizzati nello stesso modo? Perché un uomo con una vita sessuale attiva è un playboy, mentre la donna è una “poco di buono”?». Punta  il dito contro le numerose pubblicità televisive: «Noti marchi di profumi e abbigliamento mettono in bella vista playboy con più donne e nessuno ha mai accusato il brand. In alcuni casi vengono addirittura riprodotte scene di violenza sessuale. Queste sono le vere pubblicità contro le donne, mentre la mia, se proprio vogliamo definirla sessista, lo è contro gli uomini e non contro le donne». Per quanto riguarda invece l’affissione del manifesto vicino alle scuole, tra cui l’Ignoto Militi di Saronno, precisa: «Noi paghiamo l’affissione, ma non decidiamo la  collocazione».

Seguici sui nostri canali