A breve un'altra riunione

L'inquinamento olfattivo della Kerry Mozzo aspetta gli interventi previsti

L'inquinamento olfattivo della Kerry Mozzo aspetta gli interventi previsti
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La vicenda degli odori a Mozzo prosegue con un nuovo capitolo. «Un paio di settimane fa si è riunito il tavolo tecnico per Kerry - racconta Edoardo Ogliari portavoce del comitato Aria Pulita per Mozzo - Erano presenti, oltre al management dell’azienda, il sindaco Paolo Pelliccioli, l’assessore Consoli, l’architetto Brena, responsabile dell’ufficio tecnico del comune, Confindustria Bergamo, Ats, Arpa, Provincia di Bergamo e il presidente della commissione Territorio e Ambiente. Kerry ha manifestato il forte proponimento di cercare tutte le vie per una soluzione al problema dei miasmi.

Il responsabile della sicurezza dello stabilimento ha consegnato a tutti i partecipanti il nuovo cronoprogramma dei lavori che Kerry intende fare, assieme alle istruzioni che consentono il controllo dei dati della centralina meteo installata sul tetto dell’impianto. L’azienda ci ha detto che Kerry, che produce più di 2mila aromi diversi, ha deciso di non più lavorare in Italia quelli a base aglio (ne hanno di tre tipi diversi), che sono quelli che disturbano maggiormente la cittadinanza. D’ora in poi questi aromi saranno prodotti all’este ro. Kerry ha già acquistato nuove pompe e filtri che, dalla prossima settimana a fine mese, saranno installati sui camini. Ciò dovrebbe consentire un abbattimento notevole degli odori.

 

 

È intenzione dell’azienda comunque anche alzare il camino E2 di altri otto metri, per consentire una maggiore dispersione delle molecole odorigene. Vedremo se ciò porterà benefici sensibili. Il responsabile Ats ha poi chiesto dati sul rendimento della depurazione al camino E2 dopo l’inter vento di dicembre. Il rendimento del nuovo filtro, rapportato alle rilevazioni della primavera dello scorso anno, è notevolmente migliorato (dal 50 per cento al 95 per cento, secondo i dati Arpa del febbraio 2017, che sostiene di aver rilevato le quantità odorigene con lo stabilimento al massimo della sua produzione), ma la quantità delle molecole odorose emesse in un’ora è ancora altissima, e di questo ci siamo resi conto tutti.

Altra attenzione è stata posta all’impianto di condizionamento interno, dove l’ambiente è enormemente ricco di odori molto forti. Attualmente questo impianto di trattamento dell’aria scarica all’esterno senza filtraggio, verso la zona sud di Kerry. Il responsabile Ats, chiesti i dati di quantità odorigene rilevati dall’azienda al suo interno, fatto un rapido calcolo, ha diagnosticato che questa aria scaricata all’esterno senza trattamento provoca un notevole impatto nella propagazione degli odori. Anche per questo motivo, Kerry ha ribadito che, entro fine giugno, provvederà a inserire nei filtri anche l’impianto di condizionamento e, come per tutte le emissioni dell’azienda, anche qui sperimenterà e studierà l’ottimizzazione dei reagenti che servono ad abbattere i miasmi scaricati nell’aria.

 

 

La Provincia ha ribadito l’importanza della raccolta di dati per poter avere una “modellazione” del territorio, perché si è convenuti tutti che quello che conta, in ultima analisi, è quanto percepiscono e subiscono gli abitanti. Arpa comunica che, entro fine anno, dovrebbe essere approvata una nuova legge sugli odori che consentirà maggior chiarezza su limiti e tipologie di inquinamento. Una richiesta interessante fatta dall’ingegnere della Provincia (è la responsabile del rilascio dell’Aua), è quella di poter seguire sul sito Kerry e in quello del comune lo stato di avanzamento dei lavori. Il sindaco ha poi chiesto a Kerry di prendere in considerazione l’utilizzo di biofiltri o bruciatori al camino, che paiono dare, per certi prodotti, un ottimo risultato.

Pur essendo la mia presenza contemplata solo in qualità di uditore, ho chiesto a Kerry di procedere nel modo più rapido possibile alla soluzione del problema, perché i cittadini, dei quali stiamo raccogliendo un gran numero di firme, sono ormai esasperati da anni di “soprusi” subiti. Ho ribadito che, nonostante l’errata ubicazione dell’impianto, non è intenzione nostra e degli abitanti chiedere la chiusura dello stabilimento».

Anche Confindustria sembra seguire con molto interesse quesito caso aziendale. Tutti gli intervenuti hanno poi convenuto sulla assoluta necessità di cercare il massimo dialogo tra Kerry, Amministrazione comunale e cittadini. I lavori si sono chiusi con la promessa di convocazione di un nuovo tavolo tecnico per fine giugno, che servirà a verificare se tutto ciò che è stato promesso è stato posto in atto e se ha portato miglioramenti. Importante continuare le rilevazioni da inviare in Comune.

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