Una scoperta incredibile

Una piccola Pompei sottomarina nelle acque della mitica Delo

Una piccola Pompei sottomarina nelle acque della mitica Delo
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«Una piccola Pompei sottomarina», è così che sono stati definiti dagli archeologi i ritrovamenti di un antico insediamento sul fondo del Mar Egeo nei pressi della piccola isola di Delo, nell’arcipelago delle Cicladi in Grecia. I resti corrisponderebbero ad un laboratorio di ceramica in rovina, e fanno parte di una struttura trovata a 6 metri di profondità, sulla costa nord-orientale dell’isola. Gli esperti del Ministero della Cultura Greca hanno dovuto fare marcia indietro sulla scoperta, troppo frettolosamente identificata in passato come impianti portuali.

La presenza di grandi pietre, colonne e 16 vasi di terracotta e un forno, hanno portato la Fondazione per la Ricerca Nazionale ellenica e la Sopraintendenza archeologica sottomarina a riconsiderare le conclusioni date precedentemente, sottolineando come «laboratori simili sono stati trovati a Pompei e Ercolano». Di fronte all’officina sono state rinvenute alcune pietre allineate che erano realisticamente parte del lungomare; gli archeologi ritengono che il forno fosse legato ad attività commerciali ed artigianali, vista anche l’importanza di Delo nel settore, e che l’insediamento sia successivamente crollato lasciando le rovine artificiali sul fondo del mare da allora.

La mitica Delo, patrimonio dell’Unesco. L’isola di Delo è un enorme sito archeologico da secoli disabitato, ed è dal 1990 nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco. La mitologia racconta che a Delo nacquero Artemide, dea della caccia, e Apollo, dio delle arti, al quale venne dedicato uno dei più importanti santuari della Grecia Antica: erano entrambi figli di Zeus e di Latona che, per sfuggire all’ira di Era, si rifugiò su quest’isola galleggiante per dare alla luce l’augusta prole.

Già durante il periodo pre-ellenico i ritrovamenti di tombe micenee e abitati con suppellettili in ceramica segnalarono l’esistenza di un villaggio. Dal VII secolo a.C. si tennero a Delo assemblee religiose, feste con giochi ginnici e un mercato che ebbe grande fortuna commerciale. Da allora Delo divenne un centro di grande rilevanza politica.

In seguito prima alla dominazione ateniese e poi a quella spartana, Delo dalla seconda metà del III secolo a.C. divenne un importante porto, luogo di banchieri, mercato centrale del grano e punto di riferimento costante per i marinai dell’Egeo e dell’Oriente. Fu sede della lega di Delo (confederazione marittima costituita attorno ad Atene e alle principali città stato greche) dal 478 al 454 a.C. Nel 166 a.C. i Romani consegnarono il porto agli Ateniesi per interrompere l’egemonia di Rodi.

Divenuto punto strategico per il commercio degli schiavi, Delo ebbe il suo apogeo intorno al 100 a.C., in seguito venne saccheggiata per ben due volte dai pirati guidati da Mitridate, senza più riprendersi. Fu abbandonata dai sacerdoti e dagli abitanti, rimanendo semplicemente come cava di marmi e di sculture che, dal 1872, con l’inizio dei lavori da parte della Scuola Archeologica Francese, vennero riportati alla luce, divenendo ben presto un sito archeologico di primario valore.

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