Basterà scaricare l'aggiornamento

Whatsapp rivoluziona la privacy Adesso è «solo per i tuoi occhi»

Whatsapp rivoluziona la privacy Adesso è «solo per i tuoi occhi»
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Si chiama crittografia “end-to-end”, ed è la nuova tecnologia che Whatsapp mette a disposizione dei propri clienti al fine di proteggere al massimo la privacy di messaggi, foto, video, note audio e quant'altro da loro inviati. Sulla scia della tesissima disputa fra Apple e Fbi dei mesi scorsi, in cui la polizia federale americana richiese, invano, alla società di Cupertino di concederle l'accesso ai dati dell'iPhone di un presunto soggetto pericoloso, Whatsapp, di proprietà di Facebook, ha deciso di mandare al mondo un messaggio che più chiaro non si può: la privacy dei nostri utenti non si discute, nemmeno per motivi di sicurezza.

 

sicurezza

 

Di che cosa si tratta. Il concetto di base è semplicissimo: gli unici che potranno visionare i contenuti di un qualsiasi tipo di scambio su Whatsapp saranno esclusivamente il mittente e il destinatario. Non potranno in alcun modo averne accesso le forze dell'ordine, i Governi, gli hacker, nemmeno la stessa Whatsapp. Fino ad oggi, si capisce dunque, i nostri messaggi e multimedia non erano al riparo da intrusioni, ma erano visualizzabili anzitutto dalla società fornitrice, e in secondo luogo, previo consenso della Apple, da elementi terzi. Oltre, naturalmente, dai pirati informatici, che però ora non potranno più nulla: mancando in assoluto un canale per accedere ai contenuti inviati, nemmeno aziendale, non potranno in alcun modo forzare alcun tipo di barriera, semplicemente perché queste barriere non esisteranno più. Ciò avviene perché i messaggi sono protetti con un lucchetto, la cui speciale chiave è in possesso solo del mittente e del destinatario del messaggio. Una chiave univoca, differente per ogni messaggio o contenuto inviato, che sempre e solo mittente e destinatario sono in grado di decifrare. E tutto questo prenderà piede automaticamente: non c'è bisogno di attivare alcuna impostazione o creare speciali chat segrete per proteggere i messaggi. L'unica informazione visualizzata da WhatsApp è il seguente messaggio nelle chat: “I messaggi che invii in questa chat e le chiamate sono ora protetti con la crittografia end-to-end”. Un pop up contraddistinto dalla colorazione gialla che se cliccato permette di saperne di più su questo tipo di crittografia e di verificarne il reale funzionamento attraverso la scansione di un codice QR.

 

end to end

 

Come verificare che effettivamente funzioni? L'introduzione della crittografia end-to-end, come detto, avverrà automaticamente, senza che l'utente debba fare nulla (a parte, ovviamente, scaricare l'ultimo aggiornamento di Whatsapp), e il funzionamento è assolutamente garantito. Ciò detto, qualora si voglia verificare che effettivamente tutto sia a posto, è possibile farlo con un rapido e facile procedimento. Basterà fare click sul messaggio informativo di cui si è detto, e sulla finiestra che si aprirà pigiare “Conferma”; il dispositivo restituirà sullo schermo un codice QR che il contatto della chat dovrà scannerizzare, a patto di trovarsi vicino a noi, e la verifica sarà effettuata. Nel caso in cui non siate molto pratici di codici QR, una volta pigiato “Conferma”, comparirà anche un codice numerico che dovrebbe essere identico a quello del contatto con cui state messaggiando: la verifica secondo questa via è assolutamente identica alla prima.

 

 

qr code

 

Non è solo un discorso di privacy. Whatsapp, e dunque la Apple, tiene realmente in grande considerazione la privacy dei propri utenti, e il caso con l'Fbi ne è un esempio lampante. Ma sarebbe sciocco non riconoscere che nell'introduzione della crittografia end-to-end ci sia anche un ragionamento schiettamente di mercato. In particolare, il principale competitor di Whatsapp, Telegram, ha già da tempo introdotto sistemi analoghi di riservatezza, e il sempre maggior numero di persone che scelgono questo tipo di applicazione per la messaggistica istantanea ha suggerito a Cupertino che si tratta di un tema rispetto al quale gli utenti sono particolarmente sensibili, e su cui dunque occorreva allinearsi. Senza comunque voler scalfire l'ammirevole impegno di proteggere i dati dei propri clienti, anche perché, come ha dichiarato l'inventore di Telegram Pavel Durov, “rinunciare alla crittografia potrebbe essere molto pericoloso. Più del terrorismo? Difficile paragonare le due cose, ma direi di sì”.

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