Dopo il concerto al Teatro Creberg

Perché Malika mi è piaciuta tanto

Perché Malika mi è piaciuta tanto
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Una lettrice, «causa partecipazione a barboso convegno», ha buttato giú due righe ripensando alla serata di venerdì al Teatro Creberg. Le rilanciamo con un po' di dispiacere: quello di non esserci stati anche noi. 

 

Venerdì sera ero tra il pubblico del Teatro Creberg ad applaudire Malika Ayane. Non sono una groupie della cantante, ho solo approfittato dell'occasione per vivere una serata diversa con mia figlia, che ha quasi 40 anni meno di me e questo rende affatto facile trovare un concerto che ci metta d'accordo. Cosí siamo passate direttamente dal divano in salsa X Factor del giovedì alle poltroncine del tour Naïf il venerdì sera.

Malika mi é piaciuta come artista e soprattutto come donna. Allegra, auto ironica (delizioso il siparietto in cui cita il marito che per zittirla invoca «Canta, Malika, canta...»), a proprio agio con un corpo "importante". Tanto da irrompere in scena strizzando l'occhio alla seduzione, sgusciando fuori da un paludamento a metá fra il folletto e la regina delle fiabe, grazie all'aiuto di quattro baldi giovani ballerini.

Ha ballato per due ore su tacchi filiformi, osando shorts su gambe non proprio da fenicottero, o da Bianca Balti, per chi non conosce la specie animale... Ha giocato con la zazzera bionda proprio come facciamo noi passando dall'ufficio al colloquio con gli insegnanti, al tapis roulant senza passare da casa. È stata monella, geisha, Jean Harlowiana fasciata da una tuta sberluccicante da diva.

Ha cantato con quella voce unica e spettacolare che a me ricorda a tratti l'eleganza della Vanoni, le storie complicate di noi donne di oggi che vogliamo tutto, che chiediamo al nostro innamorato di turno di darci amore eterno e perfetto, anche se giá il Vangelo - ben prima di Sex & the City - ci ha avvisate con chiarezza che non son cose di questo mondo!  Salvo poi lamentarci quando si ostinano a ripresentarsi a colazione o all'opposto non si decidono a farci la proposta, o almeno a darci un cassetto!!

Dai, Bergamopost: domani svegliaci con Malika che gorgheggia di giorni di sole e del desiderio di guardare indietro senza fare sul serio! Se ci portiamo dietro borse da sherpa é proprio per farci stare tutte le nostre complicatissime vite senza perdere la voglia di sorridere.

 

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