La posta degli amori sfigati Abbi il coraggio di lasciarla indietro

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Cara Alba,
Speravo che con la fine dell’adolescenza sarebbero finite anche le sofferenze in amore. Invece, a 30 anni, eccomi di nuovo qui. Non c’è niente di peggio che sapere che non potrai mai avere la donna che ami. Anzi, sapere che la donna che ami non solo non ama te, ma ama addirittura il tuo amico. Che poi, di cosa mi stupisco? È sempre andata così. Io sono il confidente, il porto sicuro nei giorni di bufera; lui, invece, è la tempesta. Quante volte, da ragazzino, ho provato a imitarlo sentendomi un perfetto idiota. Mica è colpa mia se alla moto preferisco una passeggiata, se alla stronzaggine preferisco l’empatia. E so anche che esistono ragazze sulla mia lunghezza d’onda. Ma non lei. E questa cosa non riesco proprio a digerirla. Perché a 16 anni soffrire per amore è una necessità, a 30 è stupido e nocivo. Non voglio neppure sapere se e come andrà tra loro, voglio solo costruirmi un bozzolo e rinchiudermi lì. Nella speranza che, prima o poi, lei si accorga di me.
Daniele

 

Caro Daniele,
Soffrire per amore a 16, 30, 100 anni è sempre necessario (sappiamo che siamo vivi), stupido e nocivo (tempo sprecato) e, infine, inevitabile. Chi ha il privilegio di avere una vita sentimentale tranquilla, se la va a complicare per noia. Chi ha una vita sentimentale complicata, un po’ si lamenta e un po’ ci sguazza. La speranza è che “lei” si accorga di te; la buona notizia è che si è già accorta di te; la cattiva notizia è che non otterrai mai niente. Le tue speranze sono mal riposte, c’è poco da fare: possiamo fare innamorare di noi solo qualcuno che è un po’ già innamorato e, a quanto pare, ha vinto l’amico con la moto. Fra l’altro, tutte le moto finiscono sotto un telo a un certo punto, ma questa è un’altra storia. La soluzione di chiuderti nel bozzolo mi sembra fallimentare. La moto vince proprio perché è veloce, ma non c’è niente di più affascinante di qualcuno che va alla sua personale velocità. Rallentare e accelerare sono due errori. Va avanti chi passeggia in pace con se stesso. In moto, a piedi, in barca, fa lo stesso. Lascia stare le confidenze, la quiete nei giorni di tempesta. Dobbiamo avere il coraggio di prendere il largo, di lasciare indietro chi dobbiamo. Il porto sicuro è un luogo fatto per essere abbandonato.

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