La posta degli amori sfigati «Tinder, ci sono cascata pure io»

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Cara Alba,
Maledetto cuore, maledetto Tinder. Conosci, vero, l'applicazione che ti permette di incontrare persone soltanto per... diciamo diletto da letto? Credo di sì. Bene, ci sono cascata pure io. Io, fidanzata da cinque anni; io, che gli ho detto sì quella sera di inizio luglio quando si è inginocchiato davanti a me con un anello. Io, che ero sicura che non ci sarei mai cascata. E invece, per uno stupido gioco tra amiche, eccomi a chiederti come fare. Perché su Tinder ho conosciuto lui, quello con cui non mi fidanzerei mai ma che mi fa provare sensazioni fisiche mai provate prima. Ci sono uscita per mettermi alla prova e ho perso la scommessa con me stessa. Ora non riesco più a capire dove sta il confine tra quella che credevo di essere e quella che, in realtà, sono. Amo il mio fidanzato e veramente lo voglio sposare, ma l'ho tradito e lo sto tradendo ancora. La soluzione c'è, chiaramente. O ci sarebbe, è meglio dire. Ma non riesco a sceglierla. Perché scegliere è molto più difficile che mettere un cuore su Tinder.
Emma (come la Bovary)

 

Cara Emma (come la Bovary),

innanzitutto, cambia amiche. Per venire a noi, è con profondo stupore che, da sempre, accolgo l’accostamento, fin troppo diffuso, letto-diletto. Ci si segnala come intelligenti viveur, persone dalla mentalità aperta e brillante, predicando la fattibilità nonché – i più incoscienti – la salubrità di qualche soddisfacente giro di lenzuola senza coinvolgimento sentimentale, anche (soprattutto) a latere della relazione ufficiale. Un vero e proprio trattamento di bellezza gratis, una vacanza extralusso dalla quotidianità. Anni di letteratura e cinema – in cui palesemente tutto finisce sempre (ma sempre sempre) a schifìo – non ci hanno insegnato veramente niente. La prima fase sembra una boccata d’aria fresca. Fiotti di adrenalina in circolazione. Tu connessa con la vera te stessa, meravigliosa e desiderata, un po’ birbantella e (ci scommetto) meravigliosa, adorabile e particolarmente affettuosa con il tuo Fidanzato Ufficiale.

E soprattutto – errore del principiante, dell’esperto, del premium, del traditore seriale alla terza condanna per corna, insomma la cantonata che prendiamo tutti – ti sei sentita capace di gestire il tutto. Da questa sensazione di controllo e onnipotenza alla posta degli amori sfigati, è stato un attimo. Perché l'ossigeno che riempie i polmoni si rivela un gas nocivo che ti intossica la vita e ti annebbia la vista. Mi dici che non trovi la vera te stessa, ma non hai molto tempo; fallo prima che Fidanzato Ufficiale trovi gli scontrini del motel (che da birbantella quale sei hai buttato nel primo cestino in strada, ma fidati che prima o poi il rinnovato entusiasmo verso la ceretta salterà all’occhio).

Puoi aprire la finestra. Farai entrare un po’ di freddo, ma questo gas allucinogeno uscirà. Oppure puoi temporeggiare, oscillare per i tuoi alti e bassi e aspettare che tutto si esaurisca per intossicazione polmonare. «C’è sempre un desiderio che trascina, e una convenienza che trattiene», dice nel libro la tua sventurata omonima. Io ti dico: applica del sano saper vivere, fai l’opposto. Fatti trattenere da un desiderio e trascinare da una convenienza. Rifletti su questa domanda che si pone Ennio Flaiano, e avrai da sola la risposta: se Madame Bovary avesse letto Madame Bovary, non avrebbe frenato le sue fantasticherie?

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