I primi a credere nell'Europa sono quelli che se la giocano

I primi a credere nell'Europa sono quelli che se la giocano
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A bocce ferme, il primo mezzo verdetto è arrivato: sono rimaste sei squadre per cinque posti in Europa. Nel giorno in cui, grazie a BergamoPost, trapela la notizia di un rinnovo di contratto ormai prossimo per il tecnico Gasperini fino al 2020, i nerazzurri non ricevono particolari regali dalle partite delle avversarie per la corsa europea. L’unica grande novità è lo stop della Fiorentina che resta inchiodata a meno otto dalla Dea ed è quasi completamente fuori dai giochi.

 

 

La classifica: Atalanta quarta, Inter e Lazio non mollano. Dopo la vittoria per 1-0 sul Crotone e nonostante qualche giornale scriva di Atalanta fortunata per il gol annullato al terzino dei calabresi Rosi (era in fuorigioco di almeno due metri), il resto del turno di Serie A non ha regalato grandi gioie ai tifosi atalantini. In rigoroso ordine cronologico, hanno vinto Lazio, Inter, Napoli, Roma e Milan e nonostante qualche errore arbitrale e qualche gol fortunoso, la classifica è rimasta invariata. Come già sottolineato, in attesa dello scontro diretto in programma a Milano tra tre settimane, l’Atalanta resta davanti all’Inter avendo vinto la gara di andata. In un solo punto ci sono ben tre formazioni: orobici (48), meneghini nerazzurri (48) e la Lazio (47). Il Milan è staccato di quattro punti rispetto ai bergamaschi e se da un lato la vittoria è stata importante perché ha fatto (quasi) definitivamente fuori la Fiorentina, dall’altro vedere un Milan così poco propositivo e tanto vicino alla Dea un po’ di timore lo mette.

 

 

A Napoli senza paura e con due risultati su tre. La squadra di Gasperini, dopo un giorno di riposo, tornerà in campo lunedì a Zingonia per iniziare a preparare la sfida del San Paolo e la parola d’ordine dev’essere continuità. Nel risultato, certo, ma anche e soprattutto nell’approccio mentale alla sfida. La classifica è fantastica, la corsa non si arresterà nemmeno con una sconfitta, ma andare a Napoli a giocare da Atalanta è il primo obiettivo che Gasperini dovrà perseguire. Nel primo allenamento della settimana saranno presenti anche i convocati allo stage per la Nazionale (Conti, Caldara, Spinazzola e Petagna), per una prima fase di lavoro che dovrà essere poi continuata senza intoppi né a Coverciano né a Zingonia. Il grande vantaggio che l’Atalanta può sfruttare a Napoli è quello di avere due risultati su tre a disposizione. Fare un punto al San Paolo sarebbe veramente tanta roba, non per tarpare le ali a chi pensa di vincere ma per dare continuità di risultati ad una squadra che non può sempre vincere e che se non perde a Napoli avrebbe pure gli scontri diretti a favore con i partenopei.

 

 

I premi, le gambe e la storia. Mentre la squadra vola, iniziano a circolare conferme sul fatto che società e giocatori abbiano già definito i premi per la conquista del sogno europeo. Le cifre per ora sono top secret, ma il segnale inequivocabile che a Zingonia ormai ci credono tutti è dato dal fatto che sono stati pattuiti sia premi per l’accesso in Europa League che per la conquista di un’incredibile Champions League. Per continuare questa grande corsa, il preparatore atletico Borelli e il suo staff stanno torchiando al massimo i giocatori che nella passata settimana hanno lavorato tantissimo. L'obiettivo è quello di arrivare al top dal punto di vista fisico nella fase cruciale del campionato. La consapevolezza che si stia scrivendo una pagina incredibile della storia atalantina arriva, in primis, dagli stessi protagonisti: nel gruppo è molto forte la voglia di battere tutti i record possibili della squadra. Continuare a perseguire il sogno europeo è una cosa, cercare di aggiornare numeri e classifiche di tutti i tempi significa puntare molto più in alto. In barba ai diffidati (ce ne sono sei: Masiello, Conti, Kessie, Kurtic, Freuler e Gomez), Gasperini schiera sempre la miglior formazione e pensa solo alla prossima partita. Avanti così, senza paura. Le distanze in vetta son sempre le stesse ma manca una giornata in meno.

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