La vittoria col Pescara (3-0) raccontata dal Pitch View

La vittoria col Pescara (3-0) raccontata dal Pitch View
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Atalanta–Pescara, gara valida per il quarto turno di Coppa Italia vinta agevolmente dai nerazzurri per 3-0, l’abbiamo vista dal Pitch View. Per una volta, noi di Bergamopost abbiamo voluto provare a seguire un match da una posizione diversa e grazie a uno sponsor abbiamo avuto la possibilità di piazzarci in prima fila e vedere la gara con una prospettiva nuova e una visuale molto più vicina a quella che mister Gasperini vive ogni domenica.

Lo diciamo subito, sembra banale ma è vero: da bordo campo, ma soprattutto a livello del campo, è veramente tutta un’altra cosa. L’emozione di vedere i giocatori della Dea, gli avversari, il segnalinee e l’arbitro da due passi è molto forte e ci sono alcuni dettagli che rendono lo spettacolo totalmente nuovo agli occhi di chi, solitamente, racconta i 90 minuti di gioco dalla tribuna stampa. Non è meglio o peggio, è solo molto diverso.

 

 

Nessuna profondità, tanta velocità. Il primo dettaglio determinante è l’assoluta mancanza di profondità. Ci sono giocatori vicini ed altri più lontani ma non si comprende bene quanto sia distante Pesic nel momento in cui serve di tacco Freuler, così come è dura capire se un recupero di Gagliardini era complicato perché l’avversario non era in traiettoria oppure se la misura di un passaggio è stata sbagliato di poco o di molto. Alcuni habituè del Pitch View raccontano come basterebbe spostarsi qualche fila più in alto per capire molto meglio le trame di gioco, ma noi abbiamo voluto vivere una gara “alla Gasperini” per guardare con gli occhi in una posizione simile quanto è bella l’Atalanta.

La percezione, dal basso, è quella di una squadra molto veloce e in costante anticipo. I giocatori si aiutano e si chiamano l’uscita sull’avversario, che siano esperti (Raimondi) o giovanissimi (Bastoni, classe 1999) i tempi di gioco sono ben scanditi e anche gli inserimenti dalle fasce hanno grande impatto. Nel primo tempo abbiamo visto la Dea attaccare dalla nostra parte, Grassi è sembrato molto più mobile di D’Alessandro e Capone (classe 1999, faccia da ragazzino e fisico da giocatore navigato) ha fallito un gol che meritava di essere segnato.

 

 

Raimondi, Grassi, Pesic: alternative al potere. Nel festival del gol nerazzurro ci sono finiti tre giocatori che normalmente racimolano in campionato spiccioli di partita. Raimondi (secondo gol ufficiale assoluto con la maglia dell’Atalanta), Grassi e Pesic (un gol e un assist da urlo per Freuler e uno vincente per lo stesso Grassi) hanno risposto alla grande alla chiamata di Gasperini, non è il caso di esaltarsi per una vittoria contro il Pescara “B”, ma se pensiamo che anche la Dea era in formazione altamente rimaneggiata i 93 minuti giocati hanno un valore interessante.

Tra i gol falliti nel primo tempo (Freuler e Capone da soli davanti a Fiorillo), le “non” parate di Sportiello (altra serata di quasi totale inattività) e le due traverse di Latte (altro 1999) e Raimondi (se avesse segnato con quel bolide da fuori area, sarebbe venuto giù lo stadio) il bottino poteva essere ancora più ampio, ma tutto lo stadio, compresi noi nel Pitch View, abbiamo avuto conferma di una cosa: l’Atalanta, intesa come gruppo di giocatori assolutamente integrati nel progetto di Gasperini, è una squadra vera.

 

 

Oltre 6300 paganti, tutti per fare festa. Alle 18 della sera, Bergamo sta finendo di lavorare. Piazzare una sfida di Coppa Italia a quell’ora significa fregarsene del freddo, dell’impossibilità dei tifosi di prendere permessi al lavoro per esserci e di tutto il resto che non c’entra con i diritti delle televisioni. Eppure Bergamo, questa volta, ha risposto molto bene. Il dato complessivo dei paganti è di 6.344 spettatori, la Curva Pisani e la tribuna Creberg hanno regalato un ottimo colpo d’occhio mentre tribuna e PItch View non erano particolarmente popolati.

A bordo campo c’erano alcuni bambini che chiamavano a gran voce i giocatori della panchina che si apprestavano al riscaldamento, al 27’ uno dei più fortunati ha pure avuto un “cinque” da Petagna, mentre la Curva e lo stadio intero, seguivano con trasporto la passeggiata di salute contro il Pescara. Nel finale, qualche coro contro la Juventus è partito ma dopo il 3-0 di Pesic si è vista ancora una volta la rincorsa della squadra al completo sotto la Curva. I bambini del Pitch View sono tornati a casa felici, i circa 50 ospiti presenti nel settore arriveranno in Abruzzo con un altro spirito mentre Bergamo si prepara alla grande serata dello Juventus Stadium.

Atalanta – Pescara 3-0

Reti: 7’ Raimondi (A), 29’ Grassi (A), 93’ Pesic (A).

ATALANTA: Sportiello; Raimondi, Bastoni, Toloi, Dramè; D’Alessandro, Gagliardini, Freuler (dal 61’ Masiello); Grassi (dal 74’ Migliaccio); Capone (dal 46’ Latte), Pesic. All. Gasperini.

PESCARA: Fiorillo; Vitturini, Gyomber, Zuparic, Biraghi; Cristante, Bruno, Verre (dal 46’ Zampano); Muric (dal 60’ Memushaj), Mitrita (dal 24’ Manaj); Pettinari. All. Oddo.

ARBITRO La Penna.

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