13 domande a Mario Pasalic protagonista che non t'aspetti

13 domande a Mario Pasalic protagonista che non t'aspetti
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Mario Pasalic è il protagonista che non ti aspetti. Il ragazzo con la faccia gentile che gioca con il numero 88 sulle spalle e che, per la prima volta in carriera, gioca per due stagioni di fila nella stessa squadra. Lo abbiamo incontrato a Zingonia, per quasi mezz’ora sono fioccate domande di tutti i tipi, eppure lui non si è mai scomposto. E qualche volta ha pure sorriso.

Iniziamo con le cose semplici: Mario Pasalic, di preciso, che ruolo fa?

(ride, ndr) Sono un centrocampista centrale ma mi posso adattare in altri ruoli. Se manca qualcuno in attacco gioco anche in quella posizione, l’anno scorso facevo un po’ di fatica mentre ora va tutto molto meglio. Sono cresciuto. Nelle giovanili giocavo nel 4-3-3 in mezzo al campo, ora è cambiato tutto e mi adatto anche come centrale basso nel 4-2-3-1.

Parola d’ordine duttilità, insomma...

Certamente, ma sempre con propensione offensiva. Mi piace inserirmi, non sono un rigorista e nemmeno calcio le punizioni, quindi tutti i miei gol arrivano nello stesso modo. Io penso solo a migliorare e a crescere.

Magari per conquistare un ruolo da protagonista anche in Nazionale...

Mi piacerebbe entrare nei convocati della Croazia per l’Europeo 2020: ci sono tanti compagni forti e sarà dura, ho perso i mondiali in Brasile 2014 e in Russia 2018, mi sono infortunato prima dell’Europeo 2016 e quindi ora spero di farcela.

La sensazione che lasci è quella di uno che è cresciuto tantissimo dal punto di vista mentale. Sbagliamo?

Quanto hai continuità e giochi ogni partita, è normale sentire ancora più fiducia e riuscire a fare le cose meglio. Credo che sia tutta una questione di testa. Senza dubbio. Non penso nemmeno che ci sia un momento particolare dove è scattato qualcosa: si lavora ogni giorno per migliorare, in questa stagione ho molto spazio e sto cercando di ripagare la fiducia.

Veniamo alla stretta attualità: che dici della gara con lo Shakhtar?

Tutte e tre siamo dentro, noi e lo Shakhtar, ma anche la Dinamo Zagabria. Abbiamo la possibilità di passare il turno. Speravamo di arrivare in questa situazione per provare a qualificarci e penso che all’andata con lo Shakhtar abbiamo fatto molto bene, anche se alla fine abbiamo perso. Possiamo farcela, pensiamo solo a vincere per non essere ultimi e vedere poi se saranno ottavi di Champions o Europa League. Il pareggio con il City ci ha dato forza, se abbiamo fatto un punto con loro nonostante le prime tre gare senza nessuna gioia allora non era finita. E, infatti, siamo ancora in corsa.

Avete pure un vantaggio: non ci sono calcoli da fare, non ne siamo capaci...

L’Atalanta va in campo sempre per vincere, non facciamo calcoli e sappiamo che conta solo il successo: anche lo Shakhtar non può stare troppo a pensare perché solo con un successo sono sicuri di passare. Sarà una partita molto aperta.

Zero gol con la Dinamo, doppietta a Brescia. Barattiamo zero gol con il Verona per una doppietta in Ucraina?

Se vinciamo con il Verona, va bene. Non vorrei sbagliare e poi manchiamo i tre punti. A Brescia magari non abbiamo giocato la nostra miglior partita, ma nella prima frazione abbiamo sbagliato molto e alla fine abbiamo conquistato un risultato meritato. È stato il mio primo gol di tacco, mi piace segnare in gare che hanno tanto significato.

 

 

Il campionato sta confermando che siete una squadra importante.

Abbiamo perso qualche punto però siamo tutti nel gruppo che si gioca l’Europa. Possiamo affrontare anche le grandi a viso aperto, pensiamo solo al Verona e non guardiamo troppo avanti: se sbagliamo sabato quelle dietro ci avvicinano. Il Napoli è una squadra forte come Juve e Inter, anche se in questo momento ha qualche problema, dobbiamo solo guardare solo a noi stessi e alla fine fare i conti.

Quanti meriti ha Gasperini nella tua crescita?

Grazie a lui sono migliorato tanto, io e anche l’Atalanta abbiamo avuto una grande crescita e i meriti del mister sono evidenti. Mi sento sempre molto tranquillo, il focus va messo sul campo e la concentrazione va tenuta alta: sono sempre stato così.

A Bergamo come ti trovi?

Benissimo, davvero. Mia moglie si trova bene e tutti i miei parenti che vengono sono sempre molto contenti. Mi piace andare in Città Alta, in questo periodo giochiamo sempre ed è quasi impossibile andarci a passeggio, ma devo dire che mi trovo molto bene. E sono contento di essermi finalmente fermato per due stagioni nella stessa città, non è facile cambiare in continuazione. Adesso sono felice, è il momento migliore della mia carriera e sono contento.

Stai giocando attaccante anche perché non c’è Zapata: quanto vi manca?

È un giocatore importante, mancherebbe a tutti e non solo all’Atalanta. Ha fatto tanti gol l’anno scorso e pure in questo avvio di stagione, spero torni presto. Certo, abbiamo sette punti in più dell’anno scorso e facciamo sempre tanti gol. Questo significa che abbiamo soluzioni e che la squadra ha una sua identità. Cambiando alcuni giocatori, riusciamo comunque ad essere molto pericolosi.

L’obiettivo stagionale di Mario Pasalic qual è?

Continuare a crescere, giocare e dare il massimo. Poi a fine stagione faremo i conti per vedere dove è arrivata la squadra. Penso solo partita per partita, a Bergamo sto bene e mi piacerebbe rimanere.

Ultima domanda: a Natale dove andrà di bello?

A casa, con la mia famiglia. Ho genitori, fratello e amici a Spalato e nelle feste di Natale cerco sempre di passarle insieme a loro. Per ricaricare le pile: quando vai a casa, è sempre bellissimo. Non senti nemmeno la fatica di guidare.

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