Dal consapevole al padre di famiglia

Pensieri segreti di una commessa Le offertone ci son pure in Autogrill

Pensieri segreti di una commessa Le offertone ci son pure in Autogrill
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Continuando sull’onda delle vacanze estive tornerò oggi ad analizzare un esercizio commerciale tipico del mese di agosto. Tantissimi di noi transitano in questi giorni dagli Autogrill e chi ci lavora ha il suo bel daffare. I turni sono pesanti anche in tempi normali, figuriamoci ora che orde di famiglie si riversano qui. Praticamente l’Autogrill è un girone dantesco, chissà che reato hanno commesso le gentili signorine alla cassa. Sono anche io in fila dopo ore di autostrada per il tanto agognato caffè e la coda arriva fuori dal tornello d’ingresso. Mi dedico allora al mio sport preferito, il cliente-watching.

 

 

L’Autogrill, come ogni negozio del pianeta, cerca di approfittare delle folle di clienti in ferie per vendere tutto ciò che giace in negozio da secoli. Un po' come durante i saldi. Ops, non dovevo dirlo, magari pensavate di essere voi a fare gli affari veri. Anche all'Autogrill quindi partono le offertone. Già all'ingresso dei cartelloni preannunciano dei piatti scontatissimi come lo strudel o la lasagna che dovrebbero insospettire per la loro atmosfera invernale. Prima di arrivare alla cassa, poi, ci sono dei tabelloni con almeno cinque combinazioni di cibi per colazione che portano tutte indistintamente la dicitura «risparmia». Se anche così non vi siete convinti a risparmiare denaro spendendone di più, quando è il vostro turno in cassa vi vengono fatte delle proposte. Voi ordinate un caffè e vi dicono che, con l’aggiunta di un euro potete avere anche un succo. Volete cappuccio e brioche? Potete avere anche una spremuta. Volete un panino? Perché non fate il menu e prendete così anche una bibita? Volete un piatto di pasta? Bevete anche un bicchiere di vino. Comprate le caramelle e allora ecco per voi anche l’acqua. Ovviamente basta aggiungere un euro. Con un euro potete avere il paradiso, perché non approfittarne?

Le reazioni dei clienti sono molteplici. Abbiamo il consapevole. Egli sa che tutto ciò è solo commercio e quindi va dritto per la sua strada e rifiuta cordialmente le aggiunte. Uscirà dall’Autogrill fiero. C'è poi il nervoso. Lui vive nel sospetto che tutto ciò che vede sia una fregatura (è un "quasi" consapevole, ma tormentato) perciò quando la cassiera gli propone una spremuta d’arancia lui ringhia: «Nonononientenientgrz». Lancia la banconota e si volta manco stesse fuggendo dal promoter di Sky. Il cliente indeciso invece è una rogna per tutti. Crede veramente di poter ricavare un vantaggio da questi acquisti e perciò riflette come se stesse investendo in Borsa. Allora, se io prendo il caffè e la brioche spendo due euro, però se prendo anche la spremuta spendo tre invece che quattro prendendo il succo. «Quindi prende il caffè?». No aspetti, forse è meglio se prendo la spremuta e la brioche. O la brioche e il succo e basta. «Allora succo e brioche?». Forse però a questo punto, visto che devo spendere quattro euro (ma chi l’ha mai detto?) mi conviene di più il menu focaccia con bibita. «Va bene, come vuole», dice la signorina visibilmente spazientita. «Ah, ma vedo ora che avete un’offerta sui secondi piatti. Be', allora prendo un menù tagliata!». «Ma sono le 7 di mattina...». «Ma così pago solo 8 euro e 90 e mangio di più». Una logica ferrea.

 

 

L'ultimo cliente, in assoluto quello che detesto di più perché frequenta anche i centri commerciali, è il cliente con famiglia. Il maschio Alfa, padre di famiglia (che per qualche logica oscura ha vinto la lotta per la riproduzione) sta davanti con il portafogli in mano. Ovviamente lui non decide niente. Dietro a lui, che sporge dalla sua spalla come il diavolo tentatore, sta la moglie, la quale a sua volta traina due o più figli che hanno tutte le esigenze più una. I figli producono di solito un verso che suona più o meno così: «MammasetefamepipìvoglioCocapaninoNutellalecicchesetecaldoKinderbuenoacquafrizzantecacca». Come per tutte le specie animali, solo la madre può interpretare i suoni della sua prole. Quindi ella dice con tono di urgenza all’orecchio del padre la traduzione del verso disperato di cui sopra. «Allora devi prendere una Coca ma senza caffeina, tre panini ma senza formaggio, acqua per tutti, quattro brioche, le caramelle ma non quelle gommose che fanno venire mal di pancia, un caffè e una spremuta. Ah, se vuoi prendi pure qualcosa per te». Ovviamente lui si è già perso alla Coca senza caffeina, la cassiera non se la sente di infierire proponendogli le sette versioni alternative di menu. Ciò che andrà a ordinare al banco con lo scontrino sarà certamente sbagliato e scatenerà un inferno coniugale pre-vacanza. Tocca e me e finalmente posso avere il mio risparmioso caffè.

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