Da «Pórta dré de maià» a...

10 frasi dei bergamaschi all'Expo

10 frasi dei bergamaschi all'Expo
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Padiglioni come astronavi, tecnologie di frontiera, spettacoli multimediali avvolgenti. Expo2015 è l’occasione per vedere il meglio del mondo, a due passi da casa. Eppure, tra gli entusiasti, c’è chi l’ha visitata e non è rimasto convinto. Sarà che siamo più abituati alla critica che all’elogio oppure, più semplicemente, ci secca ammettere che qualcosa ci è piaciuto davvero.

 

1) Pórta dré de maià

Insetti-da-mangiare

Consiglio al limite dell’assurdo, quando si visita il tempio della nutrizione, trova la sua giustificazione nella lunghezza delle code ai ristoranti e nella genetica tendenza al risparmio. [Trad: portati dietro il pranzo]

 

2) I à scundìt ól cantér (all’ingresso)

EXPO 2015.Posa della prima pietra al cantiere  di Rho Fiera

Al nostro occhio allenato non può sfuggire il cantiere nascosto da teloni pubblicitari. Il reato di lesa maestà non consiste nel non aver finito in tempo, ma nell’occultare un simbolo universale del nostro lavoro. [Trad: hanno nascosto il cantiere]

 

3) Cos’él chèl laùr lé?

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Non tutti hanno apprezzato l’Albero della Vita, arborescenza architettonica ravvivata da giochi d’acqua e di luce. Certo, lo sponsor “Orgoglio Brescia “ ha forse condizionato i bergamaschi più attaccati alle proprie radici. [Trad: cos'è quel coso lì?]

 

4) Őn ura de cùa la fó gnàch a mőr

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Pur apprezzando le guglie avveniristiche di Palazzo Italia, l’orobica impazienza mal sopporta i lunghi periodi passati senza far niente come, appunto, la coda. [Trad: un'ora di coda non la faccio neanche a morire]

 

5) De dét gh’è bèl freschì

Padiglione-Italia-Interno-Or

Per contro, la conformazione interna del Palazzo produce una corrente d’aria molto gradita da chi è abituato al fresco dei nostri boschi. E non è neppure necessario fare la coda. [Trad: dentro c'è un bel freschino]

 

6) Per vèdela tőta ghe őlerès őna setmana

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Sconsolata affermazione di chi, armato di buona volontà, si è preso l’esiguo periodo di un sabato pomeriggio per esplorarla tutta. Del resto, il sabato mattina si lavora. [Trad: per vederla tutta ci vorrebbe una settimana]

 

7) Quando la fenés i bőta vià tőt?

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Domanda tra il preoccupato e lo scandalizzato, rivela l’ansia per la destinazione delle strutture alla fine dell’Expo. E il nostro amore atavico per il verbo “costruire”. [Trad: quando finisce buttano via tutto?]

 

8) Ché me se cópe

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La rete sospesa interattiva all’ingresso del Padiglione Brasile è un prodigio di tecnologia e coinvolgimento. Funziona meno con chi ha un precario senso dell’equilibrio. E una scarsa predisposizione all’avventura. [Trad: qui mi ammazzo]

 

9) Ól piő bèl l’è ‘l Kazastan

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Irresistibile commento di chi non ha mai nemmeno sentito nominare l’esotico Paese straniero, ma l’ha già introdotto con somma disinvoltura nel proprio vocabolario. [Trad: il più bello è il (padiglione del) Kazakistan]

 

10) Gh’è de ‘ndà per fórsa

 

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Nonostante le critiche e le delusioni, per i più rimane scontata la necessità di partecipare a un evento unico. Perché avremo sì un carattere difficile, ma non siamo stupidi. [Trad: bisogna andarci per forza]

 

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