Stasera, 12 giugno, 21.30

Tempo di cappelli western al Goisis Arriva il country di Todd Day Wait

Tempo di cappelli western al Goisis Arriva il country di Todd Day Wait
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La programmazione dei mercoledì live al Goisis è iniziata alla grande la scorsa settimana con il concerto di Caso. Stasera, 12 giugno, inizia una sorta di rassegna nella rassegna invece, con il ciclo di live "From the mountains to the city", dedicato alla popular music statunitense e curata dall'esperto e appassionato Michele Dal Lago. Il primo atteso ospite di questi appuntamenti sarà Todd Day Wait, figura di spicco della scena country a stelle e strisce. Nato in Missouri, ha ormai messo radici a New Orleans, vera e propria capitale della più vera e pura essenza musicale statunitense. Da quattro anni è in tour permanente tra Usa ed Europa e oggi, 12 giugno, fa tappa anche a Bergamo. All'estivo Goisis si esibirà accompagnato da Nikolai Shveitser alla steel guitar. In attesa di vederlo esibirsi dal vivo, ci abbiamo fatto una rapida chiacchierata.

 

 

Todd, qual è stata l’influenza della strada sulla tua formazione e produzione musicale?

«È stata fondamentale, ho sempre viaggiato moltissimo, per alcuni anni ho vissuto girando l’America tra Califonia, New Orleans e Missouri».

C’è qualche Stato o città, al di là di New Orleans, che ha lasciato un’impronta particolare nella tua ispirazione?

«Certamente il Missouri, "the show me State”, dove sono nato e cresciuto e dove ho avuto le mie prime esperienze musicali».

La tua attitudine musicale si è rifatta fin dall’inizio al tuo attuale genere? Quali sono i tuoi modelli musicali?

«Sono sempre stato appassionato di musica country, ma in passato ho suonato anche altri generi: Rock'n'Roll, Blues, e tuttora suono l’organo nella mia chiesa».

Come entra in rapporto con la tua musica il pubblico europeo rispetto a quello americano, che è più abituato al country?

«In maniera completamente differente: in America la country music è tuttora votata la ballo, in Europa nessuno balla il two-step. Qui suoniamo soprattutto in situazioni d’ascolto o d’intrattenimento».

Il clima dei concerti e l’alchimia che si crea con il pubblico, a tuo giudizio, hanno un ruolo importante nella qualità della performance?

«È sempre bello quando si percepisce la soddisfazione del pubblico».

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