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A Pitti Uomo ha saputo sorprendere
Minoronzoni, pelletteria made in Bg L'imperfezione che rende unici
[Giacomo Ronzoni e Raffaella Condursi]
Una sola anima, tre marchi e due città. È così che si potrebbe riassumere la poliedricità dell'azienda Minoronzoni srl. Si potrebbe, sì, ma sarebbe un vero peccato non scoprire chi e cosa si cela dietro quel nome. Fondata nel 1978, a Ponte San Pietro, da Giacomo Ronzoni ("Mino'" è il diminutivo di Giacomo), la Minoronzoni si specializza subito nella produzione di accessori in pelle, firmando licenze e stringendo collaborazioni con prestigiosi nomi del fashion system. Fin qui tutto bene, ma alla fine degli Anni Novanta le cose iniziano ad andare ancora meglio: alla direzione creativa del settore accessori arriva Raffaella Condursi, che disegna (e lo fa tuttora) borse, scarpe, piccola pelletteria, articoli da regalo, foulard, occhiali, orologi e bigiotteria, in una liaision vincente col titolare, professionale e non solo.
La prima scommessa. La straordinaria creatività di Raffaella e la sua esperienza nel mondo della moda e dell’arte diventano il trampolino di lancio per una nuova scommessa: un brand di proprietà nuovo di zecca. Battezzato "Tosca Blu", come una delle figlie di Giacomo e Raffaella (che si chiama, per esteso, Virginia Tosca Blu ed è la testimonial della campagna pubblicitaria), si rivolge a un target giovane e attento alle novità, che ama sì il design, ma senza rinunciare alla funzionalità. Una storia vincente, che raccoglie grandi consensi nel pubblico.
La storia si ripete (e anche il successo). A dieci anni di distanza, però, una nuova scommessa, una nuova storia. Con le stesse farfalle nello stomaco e un'intramontabile voglia di fare, è l'ora di "Tosca Blu Shoes", una collezione di calzature dalle linee semplici ma decise, nette e rigorose, di cui è testimonial l'altra figlia della coppia, Maria Sole Blanca. Per lanciarsi in questa nuova avventura, la Minoronzoni acquisisce un’azienda del settore calzaturiero a Cologna Veneta (provincia di Verona), che diventa il nuovo quartier generale del progetto, dove si concentrano gli sforzi creativi e commerciali del nuovo marchio. L'ufficio stile segue i trend, realizzando collezioni dalle linee pulite, in un equilibrio di sobrietà ed eleganza che si realizza in prodotti dalla forte personalità. Chi dice che la scarpa sia ancora alla stregua di un semplice accessorio?
Il sale della vita. Terzo e ultimo arrivato (almeno per ora) in casa Ronzoni è il marchio "Minoronzoni 1953". È il 2012 quando, contro la crisi, contro ogni più sensata considerazione del tempo, Giacomo decide d'intraprendere una nuova avventura. «Se non si rischia mai, allora qual è il sale della vita?» è la sua filosofia e certo non si può biasimarlo, soprattutto visti i risultati. «In un momento di stasi imprenditoriale, io sono andato controcorrente e ho deciso d'investire». "Minoronzoni 1953" realizza cinture dal sapore vintage, ma anche borse, bracciali e giacche di pelle, sia per lui che per lei. Sembra davvero lontano il piccolo laboratorio di Ponte San Pietro sorto 37 anni fa.
Oggi, come allora, la tradizione, la cura nei dettagli e la ricerca di materiali di qualità sono i tratti distintivi di ogni collezione, solo che invece di lavorare in uno spazio poco più grande di una bottega, adesso la produzione si estende in 15mila metri quadrati, popolati da circa 400 dipendenti e un'ampia rete di rappresentanti e consulenti. E non è finita qui: se i laboratori bergamaschi e veronesi sono supportati nella produzione dalla Bellarma, azienda di proprietà del gruppo con sedi in Romania e in Cina (dove i tecnici italiani seguono ogni singolo step nella realizzazione dei prodotti), in via Montenapoleone a Milano ha sede lo showroom: un open space di 250 metri quadrati in cui si danno appuntamento compratori, stylist e giornalisti da tutto il mondo.
I numeri. Presente sul mercato con 26 boutique monomarca, di cui 17 in Italia e 9 nel resto del mondo (da Parigi a Doha, passando per Praga), si trova anche in 14 selezionati punti vendita multibrand in Italia e 23 all'estero. Di grande rilievo, dal punto di vista del fatturato, anche il flagship store online, che distribuisce in oltre 20 Paesi. Questi numeri sono accompagnati da un'attività marketing e di comunicazione all'altezza, che porta costantemente il nome dei tre brand nelle più grandi fiere italiane e internazionali, tra cui Pitti Uomo, Micam e Mipel, Premium, GDS, Pure, ELM, Who’s Next e Modefabriek.
Stupire innovando. L'ultimo appuntamento di "Monoronzoni 1953" al Pitti è stato una rivelazione: più che la presentazione della collezione primavera estate, l'azienda ha tenuto l'elogio dell'imperfezione. L'errore rende un capo umano, artigianale, unico al mondo. È proprio questa voglia di distinguersi che caratterizza la sezione di punta della collezione, alias le cinture, dai mood differenti che richiamano altrettanti modi di essere uomo, ma anche le creazioni dedicate alla donna, influenzate dal trend hippie-chic di stagione. La grande novità presentata è la mini-linea di scarpe, sportiva e sofisticata, che include slip-on e desert boots lavorate in pelle traforata con borchie e microborchie che creano linee e disegni a stella. Una storia che dal passato guarda al futuro, rinnovandosi ogni volta.
