Un'eccellenza, dal 1980

I Pinco Pallino, da Entratico a Dubai Per principessine e piccoli lord

I Pinco Pallino, da Entratico a Dubai Per principessine e piccoli lord
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Dal 1980 veste con stile i bambini di tutto il mondo (e non solo di Bergamo). Si tratta dell'azienda bergamasca I Pinco Pallino, nata trentacinque fa con l'obiettivo di creare capi sartoriali e non convenzionali, curati minuziosamente fino all'ultimo dettaglio: a ritrarre i protagonisti in passerella in tutti questi anni ci hanno pensato prima il grande fotografo Bruce Weber con le sue immagini scanzonate e irriverenti, seguito dalle bambine melanconiche della Turbeville, dai bambini lontani di André Rau, dai piccoli indiani di Koko Bolofo, dalle bambine sempre “in fiore” di Frontini, dai piccoli dandy di Nadir, dalle buffe creature di Peggy Sirota, dai bambini sognanti di Calliope e dagli eterni viaggiatori di Wickrath e Chatelain.

Una favola iniziata a Entratico, che ora conta presenze innumerevoli nei department store e 11 store monomarca sparsi in tutto il mondo. Il primo, fondato nel 1997, in via della Spiga a Milano, seguito da tutti gli altri fioriti in Italia e all'estero: uno a Roma, due nella capitale cinese Beijing, poi a Chengdu, a Nanjing, a Shanghai, a Shenyang, a Tianjin, e ancora a Doha, capitale del Qatar, e infine negli Emirati Arabi e per la precisione a Dubai.

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Al timone di questa moderna favola contemporanea c'è Lunar Capital, un fondo di private equity con base a Shanghai, che investe principalmente nelle piccole e medie imprese. Con l’acquisizione delle quote di maggioranza nel 2014, la Lunar Capital ha segnato il suo ingresso nel settore della moda made in Italy. Pur essendo un partner finanziario, il gruppo ha sempre creduto in progetti a medio e lungo termine, ecco perché ha proposto un approccio industriale, ottimizzando l’organizzazione e i processi produttivi a supporto dello sviluppo del business. Il suo obiettivo è il rilancio e lo sviluppo internazionale di un marchio fondamentale della storia della moda per bambini, che vuole perseguire grazie a una squadra di manager tutta italiana a garanzia del rispetto dell’identità e del patrimonio culturale del marchio stesso. L'operazione iniziale, a quanto pare, è risultata vincente visto che il giro d’affari generato dai mercati esteri oggi supera la quota del 70 percento del fatturato globale.

Presenti a Pitti e protagonisti sulle pagine di Vogue Bambini, I Pinco Pallino, oltre alla creatività del team stilistico interno, da quest'autunno hanno deciso di avvalersi della collaborazione di vari designer provenienti da diversi settori per impreziosire il proprio guardaroba. La collezione autunno/inverno 2015/16 include una speciale capsule collection di abiti e accessori limited edition per bambine ispirati al concetto di “Mini Me” disegnata a quattro mani con Zhang Ziyi, star di Memorie di Una Geisha e La Tigre e Il Dragone. Scegliere la Cina per la prima tappa di questo percorso di scouting internazionale di talenti indica la rilevanza che il mercato asiatico (e quello cinese in particolare) ha nel suo sviluppo commerciale.

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La contaminazione di idee, però, non si ferma qui: a firmare il concept di stagione per la pubblicità, gli allestimenti al Pitti e le vetrine è l'architetto e illustratore fiorentino Paolo Fiumi, che immagina (e disegna tavole con) piccole principesse metropolitane e gentleman sotto il metro di altezza immersi nelle atmosfere di Central Park, intenti a intraprendere un percorso fatto di natura, animali, entusiasmo, stupore, giochi e conoscenza.

Una commistione di couture, design e giochi di look intitolata A walk in Central Park si materializza nella linea dei baby stylish vestiti di fiori iconici stampati e ricamati, jacquard broccati, organza, ricami su tulle e taffettà, tonalità calde declinate su feltro, crêpe di jersey, lurex, pelle taglio laser, flanella e pile ricamati. I piccoli lord vestono in stile collegiale, con completi eleganti, cravatte e papillon, proprio come farebbero i loro papà. Per le grandi occasioni vincono il rosso, il grigio, il nero e il bianco impreziositi da abbaglianti inserti oro. Perché la moda è così: volubile, giocosa e luminosa. Proprio come l'anima dei bambini di tutto il mondo.

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